Comunque, per fortuna, gli auspici si sono rivelati privi di fondamento alcuno. Infatti i primi movimenti in territorio straniero certo non possono essere etichettati come sfortunati o privi di una visione globale del contesto in cui agire.

Non erano passati neanche cinque giorni dal mio arrivo in Spagna che ho conosciuto una ragazza messicana, Daniela, proprio mentre stavo cercando una casa in affitto. Lei mi ha mostrato un appartamento (purtroppo solo quello, per iniziare) ma ammetto che le inquiline mi hanno fatto una migliore impressione della casa.

Tra l’altro era qualche giorno che, cercando affitto, mi sforzavo di parlare una lingua che non avevo mai studiato (non ripetete il mio stesso errore), e finalmente, quando ho incontrato Daniela e ho scoperto che parlava uno stupendo inglese subito ho capito che quello che mi si stava proponendo era una chiarissima opportunità di fare sfoggio delle mie doti linguistiche, ossia di un inglese scolare ma fluido con una verace e sincera pronuncia con severi rimandi italici, ossia proprio quel particolare che fa sorridere una ragazza quando stai cercando disperatamente di comunicare qualche concetto basico con lei e che le fa dire: “Il tuo accento è molto sexy” (grazie prof. di Inglese!!!).

Così é successo che chiamandola qualche giorno dopo al telefono ci è scappato un primo appuntamento. Da buon italiano che sono mi sono presentato con una rosa rossa che di sicuro è riuscita a calmare la sua collera per avermi dovuto aspettare mezz’ora. Daniela infatti ormai stava uscendo di casa da sola quando, così ha voluto la fortuna, l’ho incontrata per la strada che porta da casa sua alla metro, inizialmente non avrei giudicato la sua espressione “amichevole”.

Per le uscite di sera devo ringraziare enormemente la movimentata notte madrilena. In quanto novello assoluto in Madrid non conoscevo nessun posto dove andare. Daniela pure era arrivata da pochi giorni in Spagna. Comunque divertirsi a Madrid è un gioco da ragazzi. Camminando per le affollatissime strade del centro si incontrano migliaia di bar, pubs e discopubs per tutti i gusti e, diciamolo, in buona compagnia ti sembra tutto più bello. Come prima uscita non è stata niente male: andando di posto in posto e finendo in una discoteca carina con il volume non troppo alto che permette di parlare e capirsi senza urlarsi nelle orecchie e con delle consumazioni che non ti asciugano il portafogli, si è arrivati alle 6 della mattina che ho accompagnato la mia dolce compagnia messicana a casa. Ma i più indiscreti si chiederanno cosa abbiamo fatto in tutto questo tempo.

Bè, più o meno parlare. All’inizio è normale parlare molto per conoscersi e scoprire con che tipo di ragazza stai uscendo, poi, quando c’è un po’ più di confidenza si parla ancora di più perché ci prendi gusto, se lei è il tipo giusto. Ossia ci si rincoglionisce a vicenda di parole parole parole, a volte funziona e quando si smette di parlare è per fare qualcosa di … diverso e per molti ragazzi sicuramente più divertente (ovviamente includetemi in questa categoria): insomma avete capito di cosa sto parlando.

Quella notte per caso in un bar ho incontrato un altro Erasmus, olandese, conosciuto nel corso di spagnolo, con la sua ragazza. Quindi immaginatevi che bella figura ci fate con la vostra tipa: uscite per la seconda volta in una settimana per Madrid, città con 3 milioni di abitanti, e già incontrate per caso in un bar gente che conoscete non fosse neanche la vostra città. Bè, lasciatemelo dire, queste sono le cose che ti aiutano a fare colpo su una ragazza.

La notte è continuata quindi in compagnia olandese per prendere qualche copas insieme e salutarci più tardi. Come speravo, il saluto della buonanotte con la tipa messicana è stato accompagnato da effusioni affettuose coinvolgenti scambio di liquidi salivari, tradotto in italiano: un bacio intenso.

Ovviamente la storia è continuata e alla prima sono seguite altre uscite in coppia e con i miei altri amici Erasmus, ragazzi belgi e olandesi che accarezzavano l’orlo dell’alcolismo e con i quali organizzavamo le famose feste Erasmus, sempre popolate di molte ragazze straniere aperte a nuove conoscenze (leggi: ragazze facili) e amicizie (queste non ci interessano) con le quali però dimenticatevi di poter intavolare interessanti e costruttivi discorsi: l’alcool la fa da padrone e la maggior parte delle volte iniziano a ridere quando tu le stai raccontando qualcosa di serio o comunque che non sia una battuta e state attenti ai vostri pantaloni, una ragazza ubriaca verserà prima o poi il suo bicchiere di vino o birra su di voi (ma non capisco perché non lo fanno mai con l’intenzione di svestirvi e vedervi nudo).

Un’altra conseguenza dell’alcool da prendere seriamente in considerazione è l’alito. Avete mai baciato in una festa una ragazza che mischia nel suo alito l’inebriante puzza di fumo con quella più aromatica di varie boccali di birra? Per non parlare di quelle che poi sboccano pure. Insomma, attenzione, e portatevi sempre con voi delle gomme da masticare.

Per tornare a noi, anzi a me, il profondo e fedele rapporto di coppia costruito con Daniela in ben due settimane di comportamento esemplare da parte mia (ovviamente questo non include notti passate nello stesso letto dormendo abbracciati, dico solo dormire, improponibile e amorale!!!) ha iniziato a incrinarsi dovuto a ostacoli insormontabili: l’esistenza di altre ragazze.

Non confondiamoci, Daniela è una bella ragazza, simpaticissima e piena di risorse (due in particolare, di taglia quarta), ed io mi reputo un ragazzo dai principi morali che sotto certi punti di vista potrebbero sfiorare la serietà, però dovete anche capire la situazione in cui mi sono trovato più di una volta. Spiegatemi voi come si fa a rimanere inermi e non fare alcuna riflessione quando ti trovi in una festa con i tuoi amici e la tua ragazza, e appena ti guardi attorno scopri che ci sono varie ragazze, anche più carine della tua, olandesi, tedesche, belghe … belle allegre (leggi: ubriache fradice) ma soprattutto che si dimostrano altamente recettive a squallidi tentativi di approccio da parte di una concorrenza che in Italia giudicherei priva di iniziativa e doti fisiche!?!

Parlando di questo grave problema con i miei amici siamo giunti tutti ad una stessa conclusione: l’unica soluzione degna di considerazione era quella di troncare il rapporto con la messicana prima della successiva festa. Così feci.

La prima fase del post Daniela è stata dura: non è stato facile abituarsi ad andare a letto non accompagnato dalle sue risorse, però bisogna avere la forza di andare avanti e non tornare sui propri passi per commettere gli stessi errori. Dopo tre giorni questa durissima fase era già parte del passato. Mi stavo guadagnando la possibilità di aprirmi a nuove esperienze: attenzione ragazze. Peccato che il futuro che mi immaginavo come single libero e rampante nella capitale spagnola non è stato sempre rose e fiori. Però neanche ci si può lamentare, specialmente se stai studiando ingegneria.

Le esperienze che ne sono seguite, in quanto prive di esito potete trovarle nella sezione “Tempo Perso”, però vi posso anticipare qualcosa.

Finiti gli esami del primo semestre mi sono preso qualche settimana di vacanze, spese completamente a broccolare con ragazze. Risultati? Alquanto scarsi: due lingue con palpeggi indiscreti con una ragazza americana che il giorno prima aveva confidato ad una amica che teniamo in comune che mi voleva fare a sangue (leggi: la mia reputazione sotto i piedi). Altro? Ben poco: una notte ho dormito in un letto matrimoniale con 2 ragazze italiane, una bionda da una parte e una mora dall’altra, la mora stava in mutande( e potevo sentire le sue fredde chiappe) ma in quanto AMICA….(il mio amico Mario dovrebbe saperne qualcosa)… non si è fatto niente. Anche perché potete immaginare che, in quanto ragazzo sensibile e giudizioso, non mi piace fare sesso senza amore (per la serie credeteci).

Un’altra occasione si è presentata un fine settimana che c’era una delle solite feste ed avevo conosciuto proprio sul finire (circa le 4:30) una ragazza di Bergamo che …non era bella, era una figona incredibile!!! (a parte l’accento vergognosamente polentone e cispadano, non me ne vogliano i più nordisti). In quanto abbastanza brillo ho pensato di andare e attaccare (ossia a presentarmi gentilmente e brillantemente), lei ovviamente non aveva bevuto neanche una goccia d’alcool. Contrariamente a tutti i possibili scenari che mi ero immaginato, lei non è scappata via, anzi (con mia assoluta sorpresa) ha voluto che ci sedessimo su un divano a parlare. Fin qui altro che fascino da Pierce Brosnan(non sono del tutto sicuro che si scriva così).

Continuando a parlare, i miei discorsi sulla sua città (non sono mancati ovviamente numerosi complimenti falsissimi e segni di gradimento del suo accento) parevano aver colto nel segno, la sua dolce bocca iniziava ad accennare prima e confermare senza dubbio poi sorrisa sincere; i suoi occhi iniziavano a guardarmi in una strana maniera quando mi sono accorto che alcuni amici avevano iniziato ad avvicinarsi e sedersi affianco e intorno a noi per entrare nella discussione (ma chi l’ha detto che chi trova un amico trova un tesoro, a me lo hanno fatto solo scappare).

Così è finita che verso le 5 se ne è andata con gli amici lasciandomi un biglietto su cui era scritto: Nora 347-7834276. Ma che razza di deficienti questi bergamaschi, mi spiegate che me ne faccio io del suo codice della carta di credito? (Non precipitatevi a chiamare questo numero che tanto vi ho dato quello sbagliato!)