Il tempo sbiadisce sensazioni di cui il ricordo non e’ testimone affidabile. Ricordare un’emozione non e’ lo stesso che riviverla. E rivivere certe emozioni non e’ da tutti i giorni. Eppure, ‘a veces pasa’…

Recentemente ho trascorso quattro giorni a Madrid. Inconsciamente pensavo di ritrovare la citta’ dei miei ricordi, ma cinque anni passano per tutti, inclusa Madrid. Io mi ritrovo cresciuto, negli anni e in carriera, la classica pancetta, forse qualche capello grigio ancora nascosto. E lei li’, energetica, rinnovata, sorridente, qualche toppa qua e la’ in attesa del completamento di alcuni lavori, ma ancora la stessa atmosfera che mi incanto’ durante il mio periodo erasmus…

Pochissimo il tempo. Ho rivisto carissimi amici, il caro Jose con cui ho vissuto, gli amici della ETSIT… Due giorni per girovagare in citta’, risalire sulla Metro, stessa linea che usavo allora (7), trovare un nuovo gigantesco terminal 4 a Barajas, lo skyline della citta’ rinnovato dalle imponenti Cuatro Torres, la conversione a sotterranea di tratti estesi della M-30, nuove aree pedonali in centro, come Calle del Arenal (esce da Sol), e Calle de Bailen di fronte al Palazzo Reale (vedi mappa sotto).

Madrid e’ stata un cantiere continuo in questi ultimi 5/6 anni, e continua ad esserlo in alcune parti, come ad esempio Puerta del Sol, dove continuano i lavori alla stazione metropolitana per un ulteriore potenziamento. E tante costruzioni di appartamenti, un po’ dovunque.

Ma come dicevo, la sensazione che mi trasmetteva allora, mi e’ tornata a pelle, ed e’ stato bello sentire che la mia Madrid – coi suoi pregi e difetti – continua a darmi le stesse emozioni di cinque anni fa.